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Ringraziamenti, di Paolo Zucca e Nello Rubattu
Si è conclusa la decima edizione di terre di confine filmfestival.
Si è conclusa la decima edizione di terre di confine filmfestival.
Perchè un festival di cinema al Circolo Polare Artico? Ari Lehtola, Executive Director, e Milja Mikkola, Programme Manager del 'Midnight Sun Film Festival', ospiti di terre di confine filmfestival nell'intervista di Anna Cicerchio ad Asuni il 18 marzo 2017.
Anna Cicerchio intervista Jacopo Cullin nel corso di terre di confine filmfestival il 18 marzo 2017, in occasione della sua performance insieme a Francesco Abate intitolata 'S'Arrevesciu' al Museo dell'Emigrazione di Asuni (Riprese di Alessandro Mirai).
Presentazione della videoinstallazione La Mina creata da Simone Cireddu assieme a Barbara Pinna con la consulenza scientifica di Umberto Cocco per terre di confine filmfestival al MEA (Museo dell'Emigrazione di Asuni), e della mostra fotografica dallo stesso titolo al Centro di Documentazione di Asuni (il 'Museino') per terre di confine filmfestival (videoclip di Simone Cireddu).
La Mina è una video installazione di Simone Cireddu e Barbara Pinna: undici video su undici display che raccontano l'emigrazione sarda nelle miniere del Belgio tra il 1946 e i primi anni Sessanta del secolo scorso. Voci e volti di dieci minatori e delle loro mogli, sorelle, figlie e nipoti. Des hommes et des femmes contre du charbon: La Mina è frastuono e silenzio, grido e sussurro, buio e luce, visibile e invisibile, ricordo e dimenticanza. È memoria trasformata dall'oblio, la forza medicatrice del tempo. La Mina: la memoria e le sue evoluzioni.
Nel marzo 2017 una delle sedi di terre di confine filmfestival è una casa del centro di Asuni, ristrutturata e trasformata in centro di documentazione. Nella X edizione del festival, la casa ospita una sezione della mostra di Simone Cireddu e Barbara Pinna intitolata 'La MINA', e questa è la sua storia.
Nel 2002 Antonio Porcu (nella foto), un emigrato asunese a Bologna, dona la sua casa natale al Comune di Asuni. In quel momento non può realizzare il sogno del suo ritorno nell'isola ma vuole comunque che la sua casa di Asuni ospiti il racconto dell'esperienza migrante, non la sua, ma quella di tutti i sardi. E' quello il primo seme della realizzazione del MEA, il Museo dell'Emigrazione di Asuni, che ha fatto di questa piccola ma autentica casa contadina un piccolo scrigno nel quale depositare e raccontare storie di emigrazione.