Nel marzo 2017 una delle sedi di terre di confine filmfestival è una casa del centro di Asuni, ristrutturata e trasformata in centro di documentazione. Nella X edizione del festival, la casa ospita una sezione della mostra di Simone Cireddu e Barbara Pinna intitolata 'La MINA', e questa è la sua storia.
Nel 2002 Antonio Porcu (nella foto), un emigrato asunese a Bologna, dona la sua casa natale al Comune di Asuni. In quel momento non può realizzare il sogno del suo ritorno nell'isola ma vuole comunque che la sua casa di Asuni ospiti il racconto dell'esperienza migrante, non la sua, ma quella di tutti i sardi. E' quello il primo seme della realizzazione del MEA, il Museo dell'Emigrazione di Asuni, che ha fatto di questa piccola ma autentica casa contadina un piccolo scrigno nel quale depositare e raccontare storie di emigrazione.
Chiamata da tutti 'il Museino', dista poco dalla grande struttura del MEA, giusto una breve passeggiata nel piccolo centro storico di Asuni; è una casa tipicamente asunese, col cortile roccioso davanti, poche camere e una cucina si affacciano su un bel portico (sa lolla), un camino, un pozzo, l'albero del limone. Un luogo intimo e raccolto che ancora mostra ciò che è stata in passato ed offre il suo spazio alle storie della Sardegna di fuori, quella di chi è partito.
Nelle foto: Antonio Porcu alla mostra 'La Mina' nei locali del 'Museino' (foto Patrizia Garau); l'interno del 'Museino' (foto Giuseppe Loche); l'esterno (foto Giuseppe Loche).