Gli Inti Illimani. Foto da TV Sorrisi e canzoni, scattata a Roma, piazza Mancini. Riprodotta per gentile concessione del sito 'Una finestra aperta'
Incontro con Aldo Brigaglia sul tema 'Intillimania: Cile-Sardegna, andata e ritorno'. Introduce Nello Rubattu
Solarussa - Casa Sanna, sabato 16 marzo 2019 - ore 19h00
Aldo Brigaglia, giornalista e pubblicista, scrive:
"Una sera, sarà stato il 7 o l'8 di settembre [1973], ci fu un concerto di un gruppo di giovani cileni molto coreografici e trascinanti, con i loro ponchos rossi, i loro strumenti andini e le canzoni della Unidad Popular. Fu una folgorazione. Gli Inti Illimani, da quella sera, mi entrarono nel sangue. Avevo contratto l'intillimanìa."
La relazione tra Brigaglia e gli Inti Illimani è così raccontata da Giorgio De Santis:
"L’11 settembre 1973 in Cile il dittatore Pinochet manu militari effettuò un golpe contro il governo democraticamente eletto di Unidad Popular di Salvator Allende. Nello stesso giorno Allende rimase ucciso. Da quel momento la storia di due paesi, il Cile e l’Italia, fu unita dal filo di un gruppo di sei giovani cileni, Max Berrù, José Miguel Camus, Jorge Coulon, Horacio Duran, Horacio Salinas, José Seve, i quali girano l’Europa ma soprattutto l’ Italia, dove cantano e suonano in nome della solidarietà politico-sociale, condividendo musica andina con testi rimasti scolpiti nell’inconscio collettivo che ancora oggi è forte in chi li ricorda, inneggiando all’unità del popolo unito: El pueblo unido jamàs serà vencido (Il popolo unito, non sarà mai vinto). Gli Inti Illimani, da quel momento, restani il punto di riferimento “collettivo” di chi, in quel periodo era impegnato per affermare la giustizia, la pace e la solidarietà tra i popoli, ma soprattutto la dignità di ogni persona in questo pianeta ad esprimersi in modo libero, ed inseguire l’utopia.
Da subito amico degli Intillimani, Brigaglia racconta nel suo libro Intillimania [pubblicato nel 2008] questa amicizia fraterna che iniziò proprio quel settembre [1973] e si consolidò nel tempo, permettendogli di incontrare continuamente gli esuli cileni e quindi avere notizie sull’evolversi della situazione. “La frequentazione con gli Inti mi ha permesso di coltivare e approfondire temi che già mi erano cari, mi appassionava: la musica popolare, i ritmi ed i costumi dell’America latina” e questa passione ancora è presente. “Con gli Intillimani ho viaggiato in diversi paesi del continente americano, traendo ogni volta spunti ed esperienze irripetibili”.
(da Intillimania, un libro che va dal Cile alla Sardegna e viceversa, di Giorgio De Santis, su 'A noi la parola', 06.09.2011)