Sabato scorso, partenza per la XIV edizione del “terre di confine filmfestival”, che nell’anteprima negli spazi di “Casa Naitana” a Solarussa ha accolto il ritorno di uno storico direttore artistico come Paolo Zucca, che già in passato aveva guidato due importanti edizioni.
A catalizzare l’attenzione del pubblico, numeroso come sempre, è stata la proiezione di due opere profondamente attinenti alle tematiche della rassegna, “Cercando Grazia” e “L’uomo del mercato”, presentate dalle autrici Paola Cireddu e Maria Grazia Perria, che hanno interagito a lungo con il pubblico, rispondendo alle domande e raccontando aneddoti e curiosità sui film.
Quest’anno sono tante le sfide e le criticità che attendono gli organizzatori dell’associazione Su Disterru presieduta da Sandro Sarai, organizzatrice del festival fin dal lontano 2005 ad Asuni. Come hanno spiegato Paolo Zucca e il sindaco di Solarussa,Mario Tendas, le limitazioni dovute alla pandemia potrebbero intralciare l’interscambio e il confronto tra la cultura cinematografica sarda e quella del Paese ospite, non rendendo agevole l’arrivo di autori e registi internazionali come nel migliore spirito del festival.
«Il focus quest’anno potrebbe essere sulla Serbia – ha anticipato Zucca – perché stiamo portando avanti un gemellaggio con il Festival di Ravno Selo, un’iniziativa che nasce con i nostri stessi obiettivi, quelli di rivitalizzare territori lontani dal mainstream attraverso il cinema, l’arte e la cultura. Si svolge in mezzo ai campi di mais, lontano da Belgrado e dalle altre grandi città della Serbia. Nei prossimi mesi cercheremo di capire se sia fattibile, ma il “terre di confine” va avanti con la nostra volontà di portare il cinema dove spesso non arriva, con determinazione, allegria e grande convivialità».
Nelle foto, il direttore artistico Paolo Zucca con la registe Paola Cireddu e Maria Grazia Perria, e il pubblico a Solarussa. (Foto: Redazione)